LEONARDO LUDOVICO

LEONARDO LUDOVICO

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Biografia

Voglio raccontare

come mi è venuto

l'estro della pittura...


Erano trascorsi tre giorni da quando avevo raggiunto l'età della pensione ed un pomeriggio guardandomi intorno, mi sono improvvisamente sentito avvolto da uno stato d'animo di grande euforia; vedevo cose stupende, visioni con personaggi e paesaggi e, guardando dalla finestra, scorgevo nuvole associate a realtà meravigliose. Da quel momento ho cominciato veramente ad amare la pittura e l'arte che per me ha adesso assunto il significato di autentica ed unica emozione. Ho iniziato da un semplice granello di sabbia ma nel presente penso di aver raccolto una spiga di grano...

[Leonardo Ludovico]

Leonardo Ludovico

Leonardo Ludovico

1921 - 2008

Leonardo Ludovico, nato a Gioia del Colle (BA) il 22 maggio 1921, è morto il 19 febbraio 2008. Leonardo Ludovico ha prodotto tante opere aiutato dalla sua poesia e dal suo sorriso da dove traspirava la sua indole innocente di uomo poeta. La sua tematica fantastica e surreale con acheggiamenti a Chagall, dipingono un mondo alternativo, cioè quello dell'uomo che vuole avvicinarsi al sogno. Infatti è il sogno Freudiano che è protagonista e mette in moto le ricerche fantastiche della vita. La vita senza fantasia è il decalogo dell'insofferenza umana, Leonardo Ludovico l'aveva capito perchè era un poeta e questa concezione la infondeva nei colori e nei soggetti. La sua riflessione era lo stato d'animo e la giovinezza spirituale. I personaggi, i paesaggi

astrali, le nuvole di colori, associate a visoni meravigliose, che solo nel nostro mondo inconscio esistono, fanno di Leonardo Ludovico un artista che amava la pittura. Lui disse: "Ho iniziato con un semplice granello di sabbia, me nel presente penso di aver raccolto una spiga di grano". Ha tenuto numerose esposizioni d'arte: Palazzo Ferrero a Biella, Galleria Michelangelo a Brescia. Hanno scritto tanti critici: Pozzato, Spinardi, Don Mario Coppo, Spinelli, Zaniboni, Cabutti, Pavioni, Pulati.

"Ho iniziato

con un semplice granello di sabbia, me nel presente penso

di aver raccolto una spiga di grano"

Io son come loro, immobili, eterni.

Vorrei prendere il volo come i gabbiani

ma amo la gran quiete;

la solennità del tempo.

Ma come i gabbiani amo la burrasca

del mare, balenando nelle onde.

Questo è vivere.

Nel tempo orfico mi smarrisco, cercando di

creare, quei personaggi arcaici, anonimi,

sempre eterni e attuali.

La quiete marina è ieratica,

come il sogno antico greco.

Come gli attori in un teatro greco,

essi recitano sempre la stessa commedia,

della vita, senza spazio, senza tempo.

Ma il mio destin è vivere e creare.

A Leonardo,

caro amico

[Francesco Petrollo]